Ruderi del Castello

Ruderi del Castello

Appena fuori del centro storico di San Rufo, a monte del Santuario della Tempa, si vedono ancora i ruderi del Castello di Calvanello, mentre non sono più visibili i resti dell’antico borgo che si sviluppava ai suoi piedi.

Il Castello di Calvanello è stato eretto molto probabilmente nell'Alto Medioevo, per poi scomparire tra il XIV  e il XV secolo. Della costruzione originaria oggi restano solo alcuni ruderi la cui posizione, a strapiombo sulla vallata, suggerisce che il castello fosse stato costruito a scopo di sorveglianza del territorio e di difesa e che dunque avesse una funzione strategica: controllare le vie di collegamento tra il Tirreno e l'entroterra e proteggere gli insediamenti circostanti. Dalle sue alture si gode ancora oggi di una vista mozzafiato sul Vallo, un tempo fondamentale per segnalazioni militari e difesa del territorio.

Oltre al valore storico, Calvanello è avvolto da un’aura di leggenda. Si racconta che tra le sue mura si aggirassero spiriti di cavalieri, che custodisse antichi tesori, o che fosse luogo di rifugio durante invasioni e lotte feudali. Un immaginario affascinante, che si mescola alla bellezza selvaggia del paesaggio e al fascino delle rovine, dove il tempo sembra essersi fermato.

Oggi, il sito del Castello di Calvanello è raggiungibile attraverso sentieri escursionistici che offrono l’occasione di immergersi nella natura incontaminata, tra boschi, rocce e panorami mozzafiato. Un’escursione che unisce storia, paesaggio e spiritualità, ideale per chi ama il trekking culturale e per chi cerca luoghi autentici, ancora fuori dai circuiti del turismo di massa.

Si presume che il Castello fosse dotato di due grandi ambienti provvisti di feritoie, ai quali era poi collegata la corte esterna, fornita di cisterna. 

Visitare il Castello di Calvanello significa scoprire una parte nascosta dell’identità di San Rufo, un passato che parla ancora, in silenzio, tra le pietre antiche e il vento delle alture. È un invito a salire, guardare lontano e lasciarsi ispirare da un luogo che racconta, con discrezione, la grande storia dei piccoli borghi del Sud.